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  • MERCEDES SL280 PAGODA 1968

ASTA

2 OTTOBRE 2021

sì terrà alla fiera
di Milano AutoClassica,
Fiera Milano Rho

Lot.30

MERCEDES SL280 PAGODA 1968

60.000 – 130.000 €

Telaio n° 13.044 – 12 – 017863

• Restaurata Totalmente
• Interni restaurati in pelle blu
• Colore originale Silver (cod 180G)
• Cambio Automatico a 4 velocità
• Certificata ASi Targa Oro (n.12224)
• Strapuntini posteriori
• Prodotta per il mercato Europeo

Nel 1961 i vertici della Mercedes Benz decisero di produrre una nuova spider. I requisiti fondamentali che doveva rispettare erano tre: doveva essere brillante, confortevole e spaziosa. Il disegno della carrozzeria fu affidato a Paul Bracq e Friedrich Geiger.
Fu così che nel 1963 venne presentata la prima versione della Pagoda. La carrozzeria, caratterizzata da linee tese ma dinamiche che evidenziavano anche una certa velleità agonistica, era modellata sul pianale accorciato della 220 SEb. Il tettuccio rigido, che presentava una forma concava, le fece guadagnare il soprannome Pagoda. Venne dedicata particolare attenzione alla sicurezza dei passeggeri, per questo motivo il corpo vettura era a deformazione programmata in caso di urto violento, gli interni vennero allestiti in modo tale da eliminare qualsiasi sporgenza pericolosa e il piantone dello sterzo fu realizzato in due tronconi per evitare possibili danni al torace. Le cinture di sicurezza erano disponibili a richiesta e l’impianto frenante era a doppio circuito.
La nuova roadster denominata ufficialmente 230SL, sostituì la 300SL Roadster.
La 230SL esternamente era caratterizzata da linee tese ma dinamiche, che evidenziavano anche una certa velleità agonistica, poi confermata anche dalla vittoria di Böhringer nel Rally Spa-Sofia -Liegi a cui la casa decise di partecipare sempre nel 1963. Delle berline W111 conserva alcuni tratti, come per esempio i fari anteriori a sviluppo verticale. La caratteristica più particolare era la forma del tettuccio rigido, laddove era previsto, che presentava una forma concava, cosa che quale avrebbe dato alla 230SL e ai successivi modelli W113 il soprannome di Pagoda. Furono molti gli esemplari dotati di capote in tela, i cui proprietari avevano richiesto anche un Hard-Top montabile sulla vettura quando la capote era chiusa nell’ alloggiamento. Pur legata a schemi meccanici classici (trazione posteriore, motore anteriore longitudinale, cambio meccanico a 4 rapporti), la 230SL presentava delle novità anche nella meccanica. Nuovo era il motore a 6 cilindri in linea M127 II alimentato a iniezione da 2308 cm³ e 150 CV e nuovo era il ponte posteriore (a semiassi oscillanti). Il cambio era manuale a 4 marce, ma a richiesta era possibile averlo automatico, sempre a 4 rapporti; dal settembre del 1965, chi lo desiderava poteva optare anche per un manuale a 5 marce.
Il propulsore consentiva di ottenere discrete prestazioni sebbene, a causa della geometria del ponte posteriore, la vettura risultasse impegnativa sul bagnato. All’altezza della situazione, invece, l’impianto frenante misto con servofreno. La velocità massima raggiungibile era di 200 km/h. Nel 1966 la versione roadster venne affiancata dalla Coupé Hard-top, con tetto rigido (comunque asportabile) di serie e priva di capote in tela, L’eliminazione del meccanismo della capote aveva consentito di aggiungere due piccoli strapuntini posteriori. Nello stesso anno il designer italiano Pietro Frua realizzò una versione Shooting-brake della 230SL, denominata SLX.[1]
Già nel dicembre del 1966 la 230 SL venne rimpiazzata dalla 250 SL, identica in tutto, tranne che nella cilindrata (portata a 2494 cm³). Meccanicamente, la vettura ricevette anche i freni a disco posteriori e anche in questo caso era previsto di serie un cambio manuale a 4 marce, che poteva essere sostituito a richiesta da un 5 marce o da un automatico a 4 rapporti.
La 280 SL fu introdotta nel dicembre 1967 e continuò la produzione fino al 23 febbraio 1971, quando la W 113 fu sostituita dalla completamente nuova e sostanzialmente più pesante R107 350 SL. Nel corso degli anni, la W 113 si è evoluta da auto sportiva a comoda granturismo, e i modelli statunitensi erano ormai solitamente dotati di cambio automatico a 4 marce e aria condizionata. I modelli con cambio manuale erano dotati della 4 marce standard o della ZF 5 marce opzionale, che è stata ordinata solo 882 volte e quindi oggi è un’opzione originale molto ricercata. In Europa, le trasmissioni manuali senza aria condizionata erano ancora la scelta predominante. Delle 23.885 280 SL prodotte, più della metà è stata venduta negli Stati Uniti. La 280 SL fu dotata del nuovo motore 130.983 ad iniezione con cilindrata elevata a 2778 cm³ e potenza massima di 170 CV. Ancora una volta, le prestazioni assolute rimasero invariate, ma il nuovo motore era più ricco di coppia, migliorando l’accelerazione e lo spunto della vettura. La 280SL fu l’ultimo modello della serie W113 che, nel marzo del 1971 venne sostituita dalla R107.
Il magnifico esemplare da noi proposto in asta è stato immatricolato per la prima volta nel 1968 In Francia. Infatti si tratta di uno dei pochissimi esemplari di 280Sl rimasti in Europa e non destinati al mercato USA che come sappiamo ne ha assorbito la stragrande maggioranza degli esemplari. L’auto è stata restaurata circa 10 anni fa in maniera integrale. La carrozzeria è stata riverniciata del suo colore origina Silver (Cod. 180G). Gli interni totalmente rifatti hanno mantenuto il loro particolare colore blu. Anche il motore è stato restaurato completamente revisionando tutte le meccaniche le pompe, i tubi e le guarnizioni, anche l’impianto elettrico è stato totalmente restaurato. Questo esemplare ha come optional anche lo strapuntino posteriore per il terzo passeggero. Quest’auto è parte di una bellissima collezione di auto appartenente ad un gentiluomo Italiano che negli anni ha curato in maniera eccellente tutti gli aspetti della conservazione delle sue auto. L’auto è dotata di tutta la sua documentazione originale ed è iscritta presso il registro storico dell’ASI. L’auto verrà battuta in asta alla kermesse di Milano AutoClassica 2021 in condizione straordinarie.

(fonte Wannenes)

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